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Bolletta telefonica, non si potrà più recedere gratuitamente: cambia tutto

Le tariffe potranno infatti essere aggiornate automaticamente in base all’andamento dell’inflazione, senza più la necessità di una comunicazioneLe novità sulle bollette telefoniche e l’adeguamento all’inflazione (www.retrogamesplanet.it)

In arrivo un cambiamento sostanziale per chi utilizza servizi di telefonia in Italia: il Ddl Concorrenza introduce nuove norme.

Le tariffe potranno infatti essere aggiornate automaticamente in base all’andamento dell’inflazione, senza più la necessità di una comunicazione preventiva o la possibilità di recedere senza penali. Parallelamente, si prospetta un ampliamento dell’uso dei dati di portabilità per finalità commerciali, con un impatto potenzialmente invasivo sul fronte del telemarketing.

La principale novità contenuta nel Ddl riguarda l’introduzione di una clausola contrattuale che consente agli operatori di aggiornare automaticamente le tariffe sulla base dell’indice dei prezzi al consumo, ossia l’inflazione. Questo meccanismo prevede un adeguamento annuale che riflette l’aumento del costo della vita, senza che le compagnie debbano richiedere autorizzazioni o fornire giustificazioni specifiche.

Fino ad oggi, la modifica delle condizioni economiche di un contratto telefonico richiedeva una comunicazione chiara e trasparente, con la possibilità per l’utente di recedere gratuitamente. Questo diritto rappresentava una tutela fondamentale, consentendo ai consumatori di valutare l’aumento e, se necessario, scegliere un altro operatore senza costi aggiuntivi. Con la nuova normativa, invece, questo sistema viene stravolto: l’adeguamento all’inflazione sarà considerato parte integrante e prevedibile del contratto, eliminando di fatto il diritto alla disdetta gratuita per gli aumenti legati a questo parametro.

Unica eccezione è prevista per i contratti attivi alla data di entrata in vigore della legge, a patto che non abbiano subito modifiche nei dodici mesi precedenti; in tutti gli altri casi, l’aumento scatterà automaticamente, senza possibilità di recesso senza penali.

Un cambiamento radicale nelle tutele dei consumatori

L’intervento legislativo rappresenta un netto allontanamento dalle norme finora stabilite dall’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che imponevano che ogni aumento tariffario fosse comunicato con congruo anticipo, rispettasse la simmetria (ossia riduzioni in caso di inflazione negativa) e garantisse il diritto al recesso gratuito.

Il nuovo meccanismo di adeguamento automatico elimina il requisito della notifica esplicita e trasforma l’aumento in una clausola contrattuale permanente, con un effetto potenzialmente deleterio per la trasparenza e la libertà di scelta degli utenti. Il rischio concreto è quello di un progressivo innalzamento delle bollette senza che i consumatori ne siano pienamente consapevoli, perdendo così il controllo sui costi e la possibilità di passare a offerte più convenienti.

Questo scenario richiama alla mente passate controversie, come quella del cosiddetto “mese da 28 giorni”, quando alcune compagnie avevano accorciato il periodo di fatturazione causando un aumento mascherato dei costi annuali. Allora, l’Agcom intervenne per ripristinare la fatturazione mensile standard e tutelare i consumatori. Oggi, l’automatismo degli adeguamenti all’inflazione potrebbe portare a un ritorno a pratiche contrattuali meno trasparenti.

Oltre alle modifiche sulle bollette, il Ddl Concorrenza introduce novità anche sul fronte del telemarketing.

Telemarketing e uso dei dati di portabilità: rischi per la privacy e per i consumatori (www.retrogamesplanet.it)

Oltre alle modifiche sulle bollette, il Ddl Concorrenza introduce novità anche sul fronte del telemarketing. Le nuove disposizioni permetteranno agli operatori di utilizzare i dati di portabilità dei numeri telefonici per finalità commerciali, previa acquisizione del consenso degli utenti.

Ad oggi, queste informazioni – che registrano il passaggio da un operatore all’altro – possono essere usate solo per scopi tecnici, per garantire la corretta migrazione delle linee, e sono tutelate da un divieto di utilizzo promozionale. Con il cambiamento, invece, gli operatori potranno contattare immediatamente chi ha appena cambiato gestore per proporre offerte personalizzate.

Questa modifica rischia di alimentare un telemarketing molto più aggressivo e invasivo, vanificando gli sforzi fatti negli ultimi anni per contenere le chiamate promozionali indesiderate, grazie al Registro delle opposizioni e all’azione del Garante per la protezione dei dati personali. Gli utenti potrebbero così ritrovarsi sommersi da chiamate commerciali proprio nel momento in cui scelgono liberamente di cambiare operatore, con un evidente squilibrio tra interessi commerciali e tutela della privacy.

Il quadro che emerge è dunque quello di un mercato delle telecomunicazioni in cui le tutele per i consumatori vengono significativamente ridimensionate, con conseguenze sulla trasparenza, la libertà di scelta e la protezione dei dati personali.

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