Stranger Things è una miniera d’oro per Netflix: oltre 2 miliardi di dollari tra abbonati e merchandising.
Quando nel 2016 fece il suo debutto su Netflix, pochi avrebbero immaginato che Stranger Things sarebbe diventata una delle serie più redditizie della storia dello streaming. Un gruppo di ragazzini, biciclette, un’ambientazione anni ’80 e un mostro uscito da un’altra dimensione: bastò questo per accendere la miccia di un fenomeno globale. Oggi, a quasi dieci anni di distanza, la creatura dei fratelli Duffer non è solo una serie di culto, ma un motore economico impressionante per la piattaforma.
Negli ultimi anni la piattaforma ha visto calare l’entusiasmo intorno a molte delle sue produzioni originali, ma Stranger Things ha resistito, continuando a generare interesse, abbonamenti e soprattutto entrate. Un risultato non scontato, soprattutto in un’epoca in cui la concorrenza tra i servizi di streaming è sempre più feroce e la fidelizzazione degli utenti sempre più complessa.
Dietro l’estetica nostalgica e la trama sovrannaturale, la serie nasconde un modello di business estremamente redditizio, fatto di licenze, partnership e un merchandising sterminato. E i numeri parlano chiaro: secondo le stime di Parrot Analytics, dal 2020 in poi la saga avrebbe generato oltre 1 miliardo di dollari di fatturato diretto e circa 2 milioni di nuovi abbonati per Netflix.
Netflix Stranger Things, la serie più redditizia di sempre
Dalle sneakers in edizione limitata alle linee di abbigliamento, dai giochi da tavolo alle action figure, fino ai set LEGO dedicati a Hawkins e al Sottosopra: ogni nuova uscita alimenta un ecosistema commerciale che sembra non avere fine. Netflix, pur non basando i suoi profitti direttamente sulle vendite di questi prodotti, beneficia di un ritorno indiretto potentissimo in visibilità, abbonamenti e fidelizzazione.
Il paragone con Star Wars non è affatto esagerato. Come la saga di George Lucas, anche Stranger Things è diventata una “piattaforma narrativa” capace di generare valore economico e culturale nel lungo periodo. E la strategia di Netflix sembra chiara: trasformare la serie in un brand evergreen, capace di vivere anche oltre la sua conclusione televisiva.

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Con la quinta stagione ormai in arrivo prevista per il 26 novembre 2025, con gli episodi finali fissati per fine dicembre Netflix ha deciso di spingere sull’acceleratore. Si parla di un budget che oscilla tra i 50 ei 60 milioni di dollari per episodio: cifre che si avvicinano alla serie ai grandi blockbuster hollywoodiani.
Un rischio calcolato, perché Stranger Things rappresenta molto più di una serie di successo: è una leva commerciale, un simbolo di identità per la piattaforma. Il segreto è forse proprio questo: aver saputo unire il racconto di formazione, la cultura pop e il marketing più intelligente. Un equilibrio raro, che ha trasformato una semplice serie fantascientifica in un fenomeno da miliardi.