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Allarme in Italia: quasi 4 milioni di persone truffate al telefono, perdite record da quasi 700 milioni di euro

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Il danno economico complessivo ammonta a oltre 628 milioni di euro, un fenomeno che continua a preoccupare autorità e consumatori.

Nel corso del 2024, l’Italia ha registrato un’impennata significativa nelle truffe telefoniche, con quasi 4 milioni di cittadini coinvolti tra vittime dirette e tentativi di frode. Il danno economico complessivo ammonta a oltre 628 milioni di euro, un fenomeno che continua a preoccupare autorità e consumatori, richiedendo interventi più efficaci di prevenzione e contrasto.

L’aumento vertiginoso delle truffe telefoniche in Italia nel 2024

Secondo uno studio recente realizzato da mUp Research per Facile.it, nel 2024 ben 3,9 milioni di italiani hanno subito una truffa o un tentativo di frode tramite una semplice telefonata. Il valore medio delle perdite si attesta intorno ai 124 euro per chi ha ricevuto la chiamata sul cellulare, mentre chi è stato contattato sulla linea fissa ha perso mediamente 157 euro. Si tratta di cifre che sottolineano la gravità e la diffusione del fenomeno, che non accenna a rallentare.

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I call center falsi rappresentano ancora la principale modalità di attacco, responsabili del 63,3% delle truffe sulla rete fissa e del 47,1% su quella mobile. Questi centri, spesso mascherati da operatori affidabili, riescono a ingannare un vasto numero di utenti, inducendoli a fornire dati sensibili o a effettuare pagamenti ingannevoli. In seconda posizione si trovano le false email, che hanno colpito rispettivamente il 25,6% delle vittime sulla linea fissa e il 42,9% su quella mobile, mentre gli SMS truffaldini rappresentano il 18,9% e il 32,8% delle frodi.

Un dato particolarmente allarmante riguarda l’utilizzo crescente delle app di messaggistica istantanea come WhatsApp e Telegram. Oltre un quarto dei tentativi di frode avviene tramite questi canali, dove i malintenzionati si spacciano per operatori bancari o rappresentanti di servizi noti, sfruttando la familiarità degli utenti con le piattaforme per mettere in atto le loro truffe.

Un aspetto critico del fenomeno è rappresentato dalla bassa propensione delle vittime a denunciare gli episodi alle autorità competenti. Più della metà (52%) non riferisce l’accaduto, con motivazioni che spaziano dal senso di colpa alla vergogna. Il 20% degli intervistati si definisce ingenuo per essere caduto nella trappola, mentre il 15% teme di esporsi pubblicamente o di subire ulteriori ripercussioni.

Questa riluttanza a denunciare contribuisce a mantenere un clima di impunità per i truffatori, che agiscono con crescente audacia e raffinatezza. Il mancato coinvolgimento delle forze dell’ordine e degli enti di tutela limita inoltre l’efficacia delle misure di contrasto e la possibilità di monitorare con precisione l’entità del fenomeno.

L’incremento delle truffe telefoniche e digitali richiama con forza la necessità di potenziare le campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, per aumentare la consapevolezza circa i rischi e le modalità di difesa. Gli esperti sottolineano l’urgenza di adottare strumenti di controllo più stringenti nei confronti dei call center fraudolenti e di implementare sistemi di filtraggio e identificazione delle chiamate sospette.

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